Neapolis, focus sui romanzi di Marino Maiorino #2

Rieccomi qui. 
Come anticipato la scorsa settimana, oggi vi presento più da vicino i romanzi di Marino Maiorino.


Nel post precedente avete potuto leggere, nella breve chiacchierata con lui, curiosità e anticipazioni sul suo nuovo romanzo. Oggi, invece, focalizzo l'attenzione su entrambe le pubblicazioni, facendomi raccontare, in un breve confronto su vicende e contenuti, di Neapolis Il richiamo della Sirena e Neapolis I Signori dei cavalli. Si comincia da qui. 
Lascio la parola all'autore. 





Neapolis è il comune denominatore dei due romanzi, e la presenza della Sirena Parthenope è espressione di questa comunione. Il mio obiettivo è riscoprire momenti brillanti eppure poco noti della storia della città. E siccome credo fermamente che Napoli, il suo popolo abbia tutte le carte per tracciare la propria via nel Mondo che viene, proseguo con la mia ricerca che non è letteraria ma umana. 
Qui cominciano le differenze tra Il richiamo della Sirena e I signori dei cavalli
il primo volume è stato un richiamo all'ascolto, il primo romanzo di quella che vuole essere una saga, e come tale regge il fardello di una lunga introduzione, non solo per sé, ma per tutte le storie che verranno; il secondo volume, essendo i suoi temi e la sua ambientazione già stati presentati, evita perciò di curare troppo lo sfondo e si concentra sull'azione e sui personaggi principali. La differenza ha ragion d'essere anche per la diversa natura del momento culminante: nel primo romanzo l'attenzione del mondo sembra concentrata su Neapolis, mentre nel secondo Neapolis è uno dei tanti lidi sconvolti da una tragedia epocale. 

Il richiamo della Sirena è una storia di intrighi, di abili inganni, di rispetto della vita ad ogni costo; I signori dei cavalli è la storia di un uomo dal sentire ormai eccezionale nel suo tempo. Qui è evidente il confronto tra Nymphios del primo volume ed Hegeas del secondo: un anziano avventuriero reso saggio dagli affanni il primo; un valoroso, pazzo idealista il secondo. Eppure, in entrambi è forte, superiore a ogni altro istinto, quello di proteggere la città e il popolo, anche a proprie spese. 

Leggo spesso di piccoli, grandi gesti che quotidianamente rendono Napoli un luogo meraviglioso, ma quello che voglio far ricordare (perché, contrariamente a quanto si dice, c'è chi ha realizzato imprese per questa città) sono le grandi gesta che sono storia e perciò non possono essere messe in discussione o in dubbio, che nascono non dall’"avere la coscienza a posto", ma dal sentirsi parte di una comunità, un sentimento ormai estraneo alla nostra esperienza. Perciò, anche se i due romanzi hanno fuoco e linguaggio assai diverso, il primo dando un'immagine assai più ampia sulla vita cittadina, il secondo assai più ristretta sul protagonista, entrambi mirano allo stesso obiettivo. 
La narrazione segue così la storia e la historia, e si adegua ai due diversi momenti storici con stile e linguaggio differenti perché i momenti e i personaggi da raccontare sono differenti tra loro: in quanto autore cerco di non apparire affatto perché ritengo che la storia sia più importante di chi la scrive, e ciò mi impone di adeguare stile e linguaggio a ciò che racconto, non viceversa. Infine, c'è la presenza costante di Parthenope, che è più di un trait d'union: la Sirena non è lì per compiacere questo o quell'eroe (o antieroe), ma per guidarlo e, ciò che probabilmente mi è più caro, da un punto di vista femminile. Sono uomini e generali quelli che si sacrificano per lei o che provano di tutto per salvarla, ma lo fanno in quanto da lei istruiti: lei è l'anima delle loro imprese. Parthenope sta evolvendo a mano a mano che il ciclo procede, e ancora continuerà ad evolvere nel futuro, il che rende il racconto mai statico o già visto.



Che ne pensate, non è affascinante il mondo raccontato nei romanzi di Marino Maiorino?
Uomini, eroi, antieroi, vicende storiche e umane, intrighi e lei al centro che tesse le sorti dei protagonisti. 
La prossima volta parleremo proprio di loro dei personaggi principali che animano questi primi due romanzi del ciclo della Sirena Parthenope

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