Game day di Federica Tronconi, la metafora della vita in uno sport romance originale e coinvolgente





Stamattina, oltre a ricordarvi una live imperdibile con l’autrice, in programma stasera alle 18 sul mio profilo Instagram, vi lascio anche qualche piccola anticipazione e la mia opinione su Game day, sport romance di Federica Tronconi, edito ODE Edizioni.

Comincio col dire che si tratta di una lettura insolita e molto intrigante. Non solo, apre un ventaglio di riflessioni e opportunità di discussione su temi interessanti e vari. Era la prima volta che leggevo un libro appartenente a questo genere e devo dire che mi ha piacevolmente colpita.

La scrittura dell’autrice, essenziale, rapida, efficace e lineare, dà al romanzo un ritmo che lo rende molto godibile e crea un’immediata empatia tra il lettore e i personaggi, sin dalle prime pagine. A questo contribuisce l’utilizzo del pov alternato e della prima persona, che ho trovato azzeccatissimi. Ci ritroviamo subito sul campo da gioco. In medias res. Sin dal principio, infatti, è chiaro che quella dell’autrice è una scrittura consapevole unita a un’indiscutibile competenza nell’ambito sportivo. In tal senso, le note esplicative inserite nel testo, sostengono pienamente chi come me è a digiuno di sport e conseguentemente di pallacanestro, in una storia che cattura e sfida tutti i cliché del romance.

La chiave sta nel perfetto equilibrio che la narrazione raggiunge nell’amalgamare le dimensioni sportiva e sentimentale in una storia originale e coinvolgente. Perché la pallacanestro è la cornice della vicenda e di una storia d’amore, prima di tutto, realistica. Non patinata. E sempre parlando di cliché stravolti. Non siamo in America ma in Italia. Campionato di serie A. Andrea Castaldi è la star indiscussa della squadra di basket Firenze. Bello, atletico e carismatico. Tatuaggio in bella vista e l’etichetta del dongiovanni. Eppure...

Stefania Gorini, giornalista in ascesa, in gamba e con esperienza pregressa nella pallacanestro, è una donna che non ammette distrazioni a se stessa. Eppure…

Un imprevisto e i due si incontrano su un campo di basket. Comincia la loro partita.

L’incontro di due mondi apparentemente distanti e delle loro personalità contrastanti genererà una collisione che li spingerà a vivere vicende, incomprensioni, allontanamenti e nuove consapevolezze. L’autrice ci trascina nella loro vita e in una storia d’amore che nasce e si evolve nel segno della pallacanestro. Le emozioni si accavallano e restiamo in attesa dell’ennesimo canestro e di una nuova scelta che può mutare gli equilibri.

Quelli che Federica Tronconi delinea sono protagonisti complessi, mai banali, alle prese con le proprie passioni, i propri limiti, le opportunità mancate, gli imprevisti della vita in un realismo che si respira nelle pagine e arriva dritto al cuore del lettore. Gli altri personaggi che popolano la storia sono sullo sfondo a delineare ancor più efficacemente una vita vissuta con i suoi retroscena, privi di patine favolistiche. Siamo sempre sul campo, in partita o in allenamento. Ma c’è qualcosa di diverso. Lo si legge tra le righe, dove si racconta molto di più: la difficoltà delle donne nel fare carriera e anche solo nell’essere prese sul serio in determinati ambiti giornalistici reputati domini assoluti e prerogative maschili; il giornalismo serio e quello spregiudicato e cattivo; le opportunità derivate dal saper vedere oltre le apparenze e lasciarsi andare; il peso delle scelte e la necessità di farle; la passione e i sacrifici che si nascondo dietro ciascuna professione; la malattia (una parentesi brevissima, raccontata con delicatezza ma che pure coinvolge ed emoziona, e resta nella costruzione dell’intera storia e dei suoi personaggi come un importante tassello); l’amicizia e il valore della fiducia; la storia d’amore, una storia vera che si avvicina all’imprevedibilità della realtà (lo stesso finale cela molto di più del “classico” happy end). 

Non manca l’ironia che accompagna i dialoghi tra i due protagonisti. Impagabili le rispettive stoccate. È affascinante osservare l’evoluzione del loro rapporto, nello scoprirsi e rivelarsi reciprocamente. Tutto questo e molto di più è Game Day, un libro dove la pallacanestro diviene protagonista e il campo da gioco è una metafora della vita e della sua quotidianità. Ci si allena, si gioca, si vince e si perde. Ci si rialza. E il ciclo continua. Adrenalinico, malinconico, ironico, imprevedibile e coinvolgente. 

Perché nella vita bisogna avere il coraggio delle proprie scelte. Bisogna vivere e viversi. Bisogna… be brave


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