La Coscienza di Cain di Constance S

 


Ogni volta che leggo un libro cerco confortevoli contaminazioni. Sì, ci sono la storia, i protagonisti e i vari personaggi che insieme a loro la animano, le ambientazioni, le atmosfere, il bagaglio emotivo che la narrazione delle vicende si trascina dietro ma... io sono sempre alla ricerca di quel qualcosa in più che differenzia una semplice storia dandogli un’anima. Oscura, in questo caso. La mia preferita.

Ogni storia è unica ed è sempre frutto di pregresse esperienze suggerite da letture, film, dalla vita e dai sentimenti e dalle emozioni che la agitano. Ebbene io cerco proprio quel vissuto personale che l’autore si lascia “sfuggire” e marchia un libro.

I primi due volumi de La Coscienza di Cain di Constance S (edito Genesis Publishing) sono ricchi di suggestioni e assonanze che rendono la storia non solo godibile ma piacevolmente contaminata. Come piace a me. Ho letto i primi due capitoli della trilogia fantasy-dark, Il Patto e Il Fattore scatenante, e ho trovato un racconto che mantiene il giusto equilibrio narrativo tra gli opposti che dominano ogni romanzo fantasy che si rispetti, ossia la lotta tra il Bene e il Male, tingendosi profondamente di quel nero e tormento che le atmosfere e i luoghi sostengono e motivano. Infatti si va oltre, nel percorso che segna l’evoluzione dei vari personaggi. La scrittura non eccede mai, è priva di inutili fronzoli e trascina il lettore. La struttura del mondo fantasy creato dall’autrice è allo stesso tempo complessa e di semplice accesso. Ho ritrovato chiari riferimenti alla tradizione biblica cristiana commistionati a varie mitologie.

Ma andiamo con ordine.

I personaggi mi hanno catturata. Tutti hanno lasciato un segno. Anche quelli che hanno vissuto in poche pagine. E questo dimostra la profonda impronta emotiva che l’autrice ha saputo imprimere in ognuno di loro. I nomi sono fondamentali nella dinamica che ha costruito.

I protagonisti. E qui, senza inutili giri di parole, dico che è lui il mio preferito. Anche se c’è un altro personaggio che ho trovato particolarmente accattivante.

Cain, l’ingannatore di anime. La prima assonanza. Cain come Caino, il traditore per eccellenza. E, almeno inizialmente, il mezzo demone tiene fede al suo nome e alla sua natura, per poi barcollare pericolosamente tra buio e luce nel momento in cui deve fare i conti con ciò che comincia a provare per Alexandra. Cain aspira a divenire un demone completo e questa sua condizione intermedia lo spinge a scelte che cambieranno il destino di molti.

Alexandra. Forma femminile di Alexandros, il nome della giovane ha un significato altrettanto indicativo: “difensore degli uomini”.

L’incontro tra i due è inevitabile, così come lo scontro, in un gioco pericoloso degli opposti che sottolinea quanto Bene e Male siano strettamente connessi e attratti vicendevolmente. Ma anche la loro necessaria eppur impossibile paradossale coesistenza. Ciò che scatta immediato tra i due non ha bisogno di spiegazioni. È naturale. La vera natura della ragazza ne è la conferma.

Cain e Alexandra si affrontano senza armi, è uno scontro di essenze. Buio e luce a confronto.

Poi c’è lui, Rafael Solano, il padrone. E questo è un altro personaggio che ho apprezzato molto. Colui che tiene in pugno Cain con la promessa di trasformarlo in un demone completo. A fargli da giusto contraltare c’è Elia, ascetico e paterno.

Ma ci sono anche padre Gabriel e padre Josef, nonché Tomas, insieme alla Milizia degli arcangeli con il Comandante Nicolas e il suo Vice Bartolomeo.

Altro personaggio chiave è Camilla. A un certo punto capiterà qualcosa a Cain che innescherà il cosiddetto fattore scatenante che dà il titolo al secondo romanzo.

Affascinante anche la figura dello sciamano. La donna che rappresenta un po’ la coscienza, inascoltata, di Rafael.

Nel mezzo, il Riequilibratore. Né Bene né Male, ma semplice necessità. Obbedisce agli ordini. Fa quello che deve essere fatto, eppure anche lui a un certo punto sarà libero di scegliere.

La figura del Riequilibratore è tra quelle che ho adorato. In perenne oscillazione. Le sue azioni sono armoniche, sospese tra danza e musica. C’è un passaggio narrativo che mi ha colpito per le forti suggestioni che richiama, lì dove la musica è intermediaria potente e rivelatrice.

E veniamo alla storia. Le vicende si svolgono tra Roma, Praga ed Edimburgo. Tre città magnifiche. Le ambientazioni e le descrizioni, soprattutto di Praga, la rendono la città ideale per coltivare le manovre oscure portate avanti da Rafael e Cain. Il padrone ha intenzione di riprendersi una cosa a lui molto cara e si serve di Cain per portare a termine il suo piano, di cui Alexandra è uno degli ingredienti fondamentali.

L’incontro tra Alexandra e Cain avviene nel momento in cui lui è impegnato a fare incetta di anime per il suo padrone. L’intervento della ragazza scombina i piani dell’ingannatore. Su Cain, mezzo uomo e mezzo demone, privo di sentimenti e ossessionato dal desiderio di diventare un demone completo, grava il “peso” dell’umanità su un residuo di coscienza che si rivela dopo uno scontro con la milizia degli arcangeli. L’ingannatore si salva ma a caro prezzo. Comincia a sentire qualcosa che non vuole riconoscere ma che nonostante i suoi sforzi di contrastarlo si fa strada dentro di lui. Ho apprezzato a questo punto il lungo cammino che segna il cambiamento di Cain, tra alti e bassi, e soprattutto la sofferenza, tutta fisica, della scoperta dei sentimenti e delle emozioni. L’autrice riversa nel dolore fisico l’incapacità di riconoscere e accettare pienamente l’emotività da parte di Cain.

Dall’altro lato, il tormento di Alexandra non è minore. Lei che ha vissuto un’infanzia difficile, tormentata dai “fantasmi”, si ritrova al centro di un grande inganno, che la porterà a scoprire la verità su se stessa, contesa tra Cain che ne possiede l’anima e Rafael che, come l’ingannatore, vuole servirsene per i suoi scopi.

Piano piano si sveleranno anche la vera storia di Rafael e la sua natura. Il patto si ritorcerà contro il suo stipulatore e Cain si ritroverà a fare una scelta mentre i suoi sentimenti per Alexandra saranno ormai innegabili.

Un racconto che come una matrioska cela nel cuore del nucleo centrale le diverse vicende parallele che in esso confluiscono.

E infine, veniamo alle reminescenze. Mentre leggevo mi è venuto quasi subito in mente Devilman, il manga di Go Nagai. Naturalmente qui i presupposti sono diversi, come l’intero evolversi della storia ma alcune dinamiche sono piacevolmente evocative; poi L’avvocato del diavolo (la spocchia e l’atteggiamento generali di Rafael ricordano molto il Milton di Al Pacino) e poi Supernatural

Insomma, non solo i primi due capitoli de La Coscienza di Cain raccontano una gran bella storia, ma evocano anche piacevoli e ben giocate contaminazioni.

Inutile dire che, visto i presupposti tracciati dal secondo volume, aspetto con ansia il terzo.

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La coscienza di Cain Il patto

Cain è un Ingannatore di anime.

Non prova sentimenti. È inquieto, ribelle e non conosce l’umiliazione della sconfitta.
Il suo unico desiderio è quello di sbarazzarsi della propria componente umana allo scopo di diventare un demone completo.

Un vincolo di sudditanza lo lega a Rafael Solano, dietro le cui sembianze di uomo di mezza età si nasconde una creatura malvagia dal passato misterioso, che si serve di lui per perseguire i propri scopi segreti.

Durante una missione affidatagli dall’odiato “padrone”, Cain si trova faccia a faccia con una ragazza dai poteri sbalorditivi, Alexandra Dominici, che si dimostra in grado di sventare i suoi piani diabolici. Incuriosito, il ragazzo si mette sulle sue tracce e le ruba l’anima per mezzo di un vile ricatto.

Tuttavia, il patto stipulato con la giovane umana e la sete di vendetta che nutre nei confronti di Rafael, gli costeranno cari.

Durante una sanguinosa battaglia nell’antico cimitero ebraico di Praga, il mezzo demone rischierà la morte per mano della Milizia degli arcangeli. Sopravvissuto miracolosamente ma torturato nel corpo da indicibili sofferenze, dovrà fare i conti con una lenta e dolorosa presa di coscienza che lo porterà a scoprire di essere attratto da Alexandra.

Ma il piano ambizioso di Rafael non ammette contrattempi. La lotta è iniziata e porterà i protagonisti ad affrontarsi nei vicoli antichi della Edimburgo sotterranea, dove l’ambiguo Cain si troverà, suo malgrado, a collaborare con i suoi presunti nemici tradendo invece coloro che considerava alleati… Nonostante tutto, è solo l’inizio e molte cose dovranno ancora accadere.


Estratto da LA COSCIENZA DI CAIN Il patto

«Non puoi ingannarmi, ti sento Alexandra. Percepisco ogni tuo pensiero, ogni emozione. Come il battito del cuore che accelera ogni volta che mi avvicino a te e le pupille che si dilatano. Persino il tuo odore cambia, quando ti sfioro.»


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La coscienza di Cain Il fattore scatenante

Il seme della consapevolezza si è ormai radicato in Cain.

Qualcosa era già cambiato nell’Ingannatore di anime, facendogli provare sentimenti sconosciuti. Col tempo, aveva imparato a gestirli. Era in grado di seppellire quelle sensazioni e di ignorare i segnali del cambiamento, mantenendo il controllo.

Ma ora non può più fingere. Una terribile tragedia giunta come un fulmine a ciel sereno è il fattore scatenante che getta l’Ingannatore di anime nel caos.

Il dolore è un tizzone ardente piantato nel suo cuore di tenebra. Cain si graffia il petto con gli artigli, ma non riesce a liberarsi del rimorso.

Gli argini si sono rotti. Cain non è in grado di gestire le emozioni che lo travolgono come un fiume in piena, rischiando di farlo impazzire.

Per la prima volta è costretto a chiedere aiuto. Da solo non può farcela e non riesce più a tenere a freno l’attrazione che prova nei confronti di Alexandra.

La vuole disperatamente. Anche se è sbagliato.

L’Ingannatore di anime ha fatto la sua scelta, ma gli errori si pagano e quando il destino presenta il conto, Cain non si sottrae alle proprie responsabilità. È disposto a tutto pur di proteggere Alexandra dalle grinfie degli spiriti antichi a cui lui stesso l’ha promessa.

Tuttavia, ancora non sa che un misterioso Riequilibratore, giunto da un’epoca remota, lo sta osservando attraverso le fiamme del fuoco sacro della redenzione.


Estratto da LA COSCIENZA DI CAIN Il fattore scatenante

«Promettimi che tornerai» disse Alexandra, corrugando la fronte.

«Gli Ingannatori di anime mantengono sempre la parola data, giusto?»

“Giusto, ma non stavolta.”



Qui troverete l’intervista fatta all’autrice: Intervista all'autrice

Qui i link di riferimento ai libri:

La Coscienza di Cain Il patto

La Coscienza di Cain Il fattore scatenante




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